L’acqua minerale contenuta nelle bottiglie di plastica sotto accusa…

Non comprate acqua minerale in bottiglie di plastica esposte ai raggi solari

Fonte e link: http://www.giornaledinepi.it/index.php/2-non-categorizzato/49-non-comprate-acqua-minerale-esposta-ai-raggi-solari

E’ reato conservare all’aperto l’acqua minerale contenuta nelle bottiglie di plastica e destinata alla vendita, perché l’esposizione alla luce del sole

e alle intemperie può modificarne la composizione e comprometterne la purezza. Lo sottolinea la Cassazione rigettando il ricorso di due grossisti di bevande condannati dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere per aver tenuto una scorta di confezioni di acqua esposte ai raggi solari e alla polvere stradale.

Pretendete il rispetto delle regole perché… una bottiglia che contiene acqua è realizzata con PET (questa è la sigla che c’è stampata su tutte le bottiglie di “plastica” in commercio), questa sigla sta per polietilene tereftalato facente parte della famiglia dei poliesteri, cioè PETROLIO!. Infatti per produrre un chilo di PET, occorrono due chili di petrolio. Lasciando per un momento il discorso “della bottiglia al sole” vorrei farvi una domanda: Bereste acqua che è all’interno del petrolio? immaginate di vedere la bottiglia non come plastica ma come petrolio “liquido”. E’ buona quell’acqua all’interno? (commentate). Ritorniamo al tema di questo post. Abbiamo visto che una bottiglia d’acqua è realizzata da un derivante del petrolio (poliestere). A tutti sarà capitato di passare davanti supermercati che avevano confezioni d’acqua fuori sotto al sole, oppure di aver lasciato una bottiglia d’acqua in macchina al caldo, cosa sarà successo all’acqua all’interno della bottiglia? Premetto che lasciare le confezioni d’acqua al sole implica un reato, quindi il commerciante del supermercato dovrebbe essere denunciato; ragazzi se vedete la scena che vi ho descritto prima fatelo! Ragazzi: vendere l’ acqua minerale lasciata al sole e’ reato!

Se la “legge” punisce i commercianti che lasciano le confezioni d’acqua al sole ci sarà un motivo. Un motivo c’è: il PET al sole sviluppa tutta una serie di sostanze, che, seppur per ora non definiti letali, sicuramente non giovano alla salute. Andiamo a vedere queste sostanze. Queste sostanze rilasciate dal Pet nell’acqua esposta a sole sono principalmente additivi e diossine. Gli additivi portano all’ alterazione delle proprietà organolettiche dell’ acqua, quindi l’acqua nel bere può sembrare cattiva, salata o magari amarognola.

Passiamo alle diossine. Le diossine, nel loro insieme sono molecole molto varie a cui appartengono composti cancerogeni. Ad asse vengono ascritti composti estremamente tossici per l’uomo e gli animali, arrivando a livelli di tossicità valutabili in ng/Kg, sono tra i più potenti veleni conosciuti. Non si tratta di composti creati volutamente, le diossine si formano in seguito a processi chimici, nel nostro caso si forma esponendo Pet al sole, ma la formazione di diossine è dovuta anche a fenomeni naturali (come eruzioni vulcaniche, incendi boschivi) o di origine umana (fabbricazione di prodotti chimici, pesticidi, acciaio, pitture, emissioni di gas dis carico e inceneritori…). Per questo le diossine non possono essere “proibite”: sono un sottoprodotto indesiderato dell’attività industriale.

Il problema vero dell’acqua esposta al sole non è la formazione di diossine in quanto non sempre esse vengono immesse nell’acqua ma dipende dalla qualità dell’acqua all’interno della bottiglia precedente all’esposizione al sole, inoltre la quantità di diossine immesse nell’acqua non sono letali per l’uomo ma di certo non giova alla salute.

Il problema vero è proprio è il rilascio nell’acqua del BPA o bisfenolo A. Il bisfenolo A è un composto organico con due gruppi fenolo. Esso è un mattone fondamentale nella sintesi di plastiche e additivi plastici (PET). L’effetto del BPA sull’uomo fa discutere, molti studiosi affermano che esso ha effetti nocivi sul cuore: il meccanismo alla base di tale effetto nocivo è stato studiato usando tecniche di imaging cellulare.

Il BPA stimola la concentrazione degli estrogeni e rapidamente modifica il controllo delle concentrazioni di calcio libero dentro le cellule del cuore, ma solo nelle cellule del cuore femminili. Esso provoca un aumento del rilascio di calcio dal reticolo sarcoplasmatico (la parte del muscolo cardiaco che immagazzina e rilascia gli ioni di calcio) rilascio che è la causa delle aritmie. Esse possono avere altre conseguenze dannose, in particolare un attacco di cuore.

Inoltre il bisfenolo A è imputato in numerose malattie dello sviluppo sessuale maschile nel feto, nel calo di fertilità nell’uomo adulto e può avere effetti dannosi anche a livello neuronale. Gli studi condotti mostrano una chiara evidenza di effetti endocrini e consentono di definire una dose massima tollerabile giornaliera (TDI) di 0,05 mg/kg p.c. Lo U.S. National Institute of Environmental Health Sciences ha prodotto nell’aprile 2008 una bozza di valutazione del rischio per la salute umana conseguente all’esposizione del BPA.

Il documento ha comparato gli effetti del BPA negli studi sperimentali, e le relative relazioni dose-risposta, con le informazioni disponibili sui livelli di esposizione umana, compresi gli studi – tuttora limitati – di epidemiologia e monitoraggio biologico. Le conclusioni escludono qualunque rischio ,agli attuali livelli di esposizione, per la salute riproduttiva dell’adulto o per l’esito della gravidanza. Tuttavia, permangono alcune preoccupazione per il rischio di effetti a lungo termine sullo sviluppo endocrino, neurocomportamentale e riproduttivo in seguito ad esposizione in utero e/o durante l’infanzia. A voi le conclusioni…

Lattine e bottiglie di plastica fanno aumentare la pressione

 

Un composto chimico sospettato di essere cancerogeno che è presente nei contenitori filtra nelle bevande

Pubblicato il 10/12/2014 da La Fucina

Fonte e link: http://www.lafucina.it/2014/12/10/lattine-bottiglie-plastica-fanno-aumentare-pressione/

Chi beve regolarmente acqua o bevande contenute in lattine e bottiglie di plastica potrebbero ripensarci. Un nuovo studio mostra che un composto chimico che si trova nei contenitori riesce a filtrare nei liquidi e far aumentare la pressione dopo un paio d’ore che vengono ingeriti. Si tratta del bisfenolo A, un composto organico che si trova in grandi quantità in bottiglie di plastica e lattine. Un’esposizione cronica a questo composto è stato associato a malattie cardiache, cancro e altri problemi di salute. Il nuovo studio è il primo a mostrare che una singola espozione al bisfenolo A può avere un impatto immediato sul benessere del nostro cuore. E alcuni studi pubblicati nel 2008 hanno dimostrato la sua tossicità, gli effetti cancerogeni e gli effetti neurotossici, tanto che è stato eliminato da vari prodotti, soprattutto quelli per i bambini.

Bifenolo a: il composto chimico che fa aumentare la pressione

Lo studio ha rilevato che chi beveva latte di soia contenuto in lattine vedeva aumentare il livello di bisfenolo A nell’urina, mentre nei giorni in cui bevevano la stessa bevanda da bottiglie di vetro, in cui non è presente questo composto, non c’è stato un innalzamento significativo dei livelli della pressione del sangue né del contenuto di bisfenolo A.
Una singola esposizione non reca gravi danno al nostro organismo, ma una costante esposizione può portare a ipertensione. Il dottor Michels, un esperto di bisfenolo A dell’Harvard Medical School non coinvolto nella ricerca ha detto che i risultati sono “preoccupanti“.
A partire dal 2000, quasi un miliardo di persone nel mondo, circa il 26% della popolazione adulta, soffriva di ipertensione. Wikipedia spiega che “la malattia ipertensiva è responsabile della diminuzione delle aspettative di vita dei pazienti affetti. I disturbi provocati dall’ipertensione gravano sugli organi vitali: cervello, cuore, retina, vasi arteriosi e rene.”
Il bisfenolo A è stato utilizzato sin dagli anni ’60 per produrre bottiglie di plastica, contenitori per il cibo, lenti a contatto e biberon. Nel 2012 l’FDA (Food and Drug Administration), l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, ha affermato che questo composto chimico non dev’essere più utilizzato nella produzione di biberon e tazze per bambini. Gli organi di controllo canadesi hanno dichiarato ufficialmente che il bifenolo A è una sostanza tossica e hanno vietato l’utilizzo nella produzione di articoli per bambini.

IL NOSTRO COMMENTO: Nelle confezioni di bottiglie di plastica contenenti acqua, in genere, c’è scritto:Conservare al riparo dalla luce e calore, in locali puliti, asciutti e ben aerati”. Se hanno messo questa dicitura significa che la plastica esposta al sole fa male. E su questo non c’è dubbio! Per evitare di stare in tensione e dal momento che non ce lo ha ordinato il medico di bere l’acqua contenuta nelle bottiglie di plastica, atteso che non sappiamo l’iter percorso dalle bottiglie dell’acqua prima di giungere al nostro rivenditore, è bene consumare acqua contenuta in bottiglie di vetro che non ha mai fatto male a nessuno. Certo il prezzo non diminuisce. Ma la salute aumenta! Non vi pare?



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